La massima sicurezza tecnologicamente fattibile

Il concetto di massima sicurezza tecnologicamente fattibile deve essere applicato in qualsiasi situazione inerente la safety e la sicurezza di lavoratori.

” Il principio della massima sicurezza tecnologicamente fattibile è stato introdotto per la prima volta dal magistrato Raffaele Guariniello in relazione all’art 2087 del codice civile. L’art. 2087 del codice civile prevede un obbligo generale prevenzionistico di particolare pregnanza: «l’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro».  “

Il datore di lavoro deve perciò adoperarsi, nello svolgimento di quella che è la sua specifica attività professionale, con una diligenza particolare, in base alla quale deve adottare tutte le misure dettate:

1) dalla particolarità del lavoro, in base alla quale devono essere individuati i rischi, nocività specifiche e misure necessarie;

2) dall’esperienza, in base alla quale devono essere previste le conseguenze dannose, sulla scorta di eventi e di pericoli già verificatisi (comportamenti e situazioni pericolosi) e dunque valutabili al fine di definire adeguate ed idonee misure di prevenzione e protezione;

3) dalla tecnica, in base alle nuove conoscenze in materia di sicurezzasalute e antincendio messe a disposizione dal progresso tecnico-scientifico.

Massima sicurezza tecnologicamente fattibile e dispositivi di segnalazione uomo a terra per il Lavoratore solitario.

La sicurezza è come una catena, nel senso che è robusta tanto quanto il suo anello più debole: non è molto sicuro quindi dotare il personale di un sistema di allarme Uomo a Terra la cui modalità di trasmissione dell’allarme dipende esclusivamente dalla ricezione degli SMS.

Occorre una segnalazione immediata sul campo, visiva e sonora in modo da garantire un allarme ridondante.

Il responsabile della sicurezza deve attentamente valutare l’opportunità di strutturare un allarme sul campo che possa azzerare ogni possibilità di mancata comunicazione tra l’azienda e il mondo esterno.

Un sistema di allarme per gli operatori isolati è in grado di raggiungere la massima sicurezza tecnologicamente fattibile solo con la strutturazione di un allarme ridondante. Inoltre bisogna avere la certezza che il dispositivo di allarme possa inviare la segnalazione da qualsiasi area, anche da zone interrate o schermate da scaffalature o altre strutture metalliche che possono annullare il normale segnale GSM. 

Come mai a volte succede che gli SMS non vengono ricevuti?

Il servizio SMS su rete GSM NON è un servizio orientato alla connessione e quindi per come è realizzato tecnicamente non può garantire la certezza e i tempi di consegna.

Questo è un limite tecnologico intrinseco e nessuno potrà MAI garantire la certezza della consegna al 100% e in tempi predeterminati proprio per come funziona il servizio. Infatti i messaggi SMS viaggiano sui canali di segnalazione della rete GSM e la loro consegna dipende da fattori aleatori come l’intensità del traffico di segnalazione presente in quel momento sulla rete, il congestionamento delle celle, il carico sugli elementi di rete, ecc.
Tipicamente un messaggio SMS viene consegnato in pochi secondi nella stragrande maggioranza dei casi. Ci sono però dei fattori, non sotto il controllo nostro né degli operatori GSM, che talvolta impediscono che il messaggio venga consegnato (p.e. la SIM del cellulare del destinatario risulta piena, il cellulare è spento, la rete o l’SMS-C è sovraccarico, picchi improvvisi di traffico da smaltire, ecc.). Quando l’SMS-C (cioè l’elemento della rete GSM che è responsabile di consegnare i messaggi e che lavora in modalità store and forward) non riesce a consegnare un messaggio riprova ad intervalli crescenti fino ad una tempo massimo di 24 o 48 ore, dopo tale intervallo il messaggio viene eliminato e non verrà più consegnato. Questo succede anche per l’invio di un SMS da un cellulare ad un altro cellulare direttamente tramite il proprio operatore mobile.

In ragione di quanto esposto è evidente che non ci si può basare unicamente alla trasmissione di un SMS per la segnalazione di un allarme.