Non fare finta di niente. Se hai un lavoratore che opera isolato in orari notturni è indispensabile che possa comunicare in modo tempestivo, automatico e sicuro un incidente o un malore affinché i servizi di emergenza possano intervenire nei tempi necessari per evitare una tragedia.
Non è detto che nel lavoro notturno aumenti la probabilità di un incidente ma è il fattore di isolamento e la difficoltà nella comunicazione che possono aggravare le conseguenze di un malore o incidente.
Intervenire in modo tempestivo nella maggior parte dei casi vuol dire salvare una vita.
La crescente razionalizzazione del personale, sopratutto in questi ultimi anni, ha portato molte aziende a impiegare lavoratori in solitario e spesso in orari notturni. Se questa scelta di per sé non implica direttamente un aumento del rischio ci si rende conto che viene meno a quello che in gergo viene definito autosorveglianza tra lavoratori, grazie alla quale in presenza di un evento come può essere un incidente o un malore i lavoratori che operano con la vittima riescono ad avvisare immediatamente le squadre di soccorso.
Tragedie come questa portano alla luce una situazione grave e preoccupante. Spesso non si rileva l’incidente anche per giorni con la conseguente tragica fatalità che ne può conseguire. Un intervento immediato avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi. Ma come si può risolvere questo problema e nello stesso tempo non impiegare più operai di quelli che servono?
Il datore di lavoro dovrebbe provvedere a dotare il lavoratore dei sistemi d.a.so.l.i (dispositivi di allertamento soccorsi lavoratori isolati) dispositivi in grado di inviare una segnalazione su particolari stati del lavoratore come ad esempio:
Uomo a terra: inclinazione, caduta, impatto
Immobilità
e poter garantire meccanismi di invio allarmi tramite pulsanti o linguette a strappo facili da azionare.
I lavoratori dovrebbero essere addestrati sul comportamento da adottare in particolari eventi e dovrebbero essere in grado di gestirli anche da soli.
L’accesso all’azienda o al reparto deve essere possibile anche dall’esterno da parte dei servizi di soccorso o del personale dedicato alla gestione delle emergenze, quindi i dispositivi di allertamento o il sistema impiegato per la salvaguardia del lavoratore deve essere in grado di aprire porte e cancelli in sicurezza.
Adottare un normale cellulare o sistemi uomo a terra basati su gps/gsm spesso non possono garantire adeguati standard di sicurezza sopratutto in aree aziendali al chiuso.
Una prima analisi del sistema dovrebbe includere almeno queste 4 domande:
– il lavoratore è protetto/tutelato sia da allarmi automatici che allarmi manuali? Cosa succede se il lavoratore ha perso i sensi e non può azionare un allarme manuale di pericolo?
– il sistema è in grado di azionare l’allarme localmente attraverso un sirena e anche avvisare personale che si trova all’esterno di un edificio tramite combinatore telefonico?
– la soluzione ha un sufficiente range di funzionamento e una penetrazione di segnale adatta? Cosa succede se il lavoratore si trova in una zona complicata? ( a terra, dietro un
macchinario, in uno scantinato, cisterna)
– è possibile risalire alla posizione del lavoratore anche in ambienti chiusi?
Contattaci per avere maggiori informazioni sulle procedure, e i sistemi da utilizzare per tutelare i lavoratori isolati.
Adottare telecamere può essere utile ad incidente avvenuto a capire la dinamica e il come è avvenuto, ma non si può garantire una segnalazione immediata in caso di incidente.
> Cosa devono fare i datori di lavoro e quali responsabiltà comporta la figura del lavoro isolato? >